Storia
Le origini di San Possidonio
Le origini di San Possidonio sono incerte, ma i primi insediamenti sembra risalgano alla tarda età del bronzo. Il territorio fu sicuramente abitato all’epoca romana e molto probabilmente si trattava solo di una piccola stazione chiamata “Garfaniana”, sulla strada che univa la via Emilia con Ostiglia.
Dopo le invasioni barbariche si perde traccia di San Possidonio e solo nel Medioevo si hanno notizie più certe.
Durante l’alto medioevo tutto il territorio entra a far parte del distretto reggiano del regno longobardo e tutta la zona gravita intorno a Reggio Emilia.
In un documento del 962 si trova traccia della chiesa di San Possidonio: il vescovo di Reggio Azzo ottenne da Ludovico II le reliquie di San Possidonio e le consegnò a Berta, la quale le fece traslare nella Chiesa. Il culto del santo divenne sempre più importante ed il territorio circostante la Chiesa, chiamato “Garfaniana”, venne rinominato San Possidonio.
Dopo il 1000 San Possidonio appartiene al feudo dei Marchesi di Toscana. Nei primi anni del XIV secolo l' Antichissima Chiesa Parrocchiale di San Possidonio entra a far parte del dominio dei Pico e vi rimane sino al 1710 quando passa alla Signoria degli Estensi.
Nel 1723 viene concesso in feudo con il rango di Marchesato al nobile reggiano Pietro Tacoli che fece costruire il Palazzo in riva al Secchia, mentre il figlio Achille fece costruire la chiesa parrocchiale.
Nel 1789 San Possidonio diede i natali a Don Giuseppe Andreoli, prete carbonaro condannato a morte nel 1821 dal duca Francesco IV di Modena e giustiziato a Rubiera nel 1822.
Intorno alla metà dell’800 si sviluppa la tradizione artigianale delle posate di San Possidonio in ferro e corno bovino la cui produzione si protrarrà per gran parte del ‘900.
Durante la lotta per la resistenza fu forte il contributo dato dagli abitanti di San Possidonio alla lotta di Liberazione; una menzione in particolare va a Gina Borellini, parlamentare decorata medaglia d’oro al valor militare.